Buonasera Antonio. Rispondo a lei per rispondere ad alcune mail che ricevo ogn settimana (non poche) circa i fastidi (anche importanti) che si verificano a breve-media distanza dall’intervento di disostruzione endoscopica (con varie tecniche) della prostata. Raramente rispondo a queste mail, non per atteggiarmi a chissà che cosa, ma perchè è giusto che il paziente si rivolga al chirurgo che l’ha operato (come fanno i miei pazienti con me). Anche perchè il chirurgo che l’ha operata conosce la sua storia : residuo post minzione e fastidi preoperatori(entità e tempo di presentazione degli stessi, grado di ostruzione etc. , che regolano i fastidi nel posto-operatorio e quindi la terapia di conseguenza.Io posso dare solo una risposta generica. L’obiezione che può fare, a mio avviso corretta, è che molti miei colleghi, seppur bravi tecnicamente, non hanno l’empatia e la pazienza per comunicare. Tutto ciò servirebbe a tranquillizzare il pz, cosa non da poco. In quel caso il consiglio è di insistere. Se proprio non se ne esce, meglio sentire un altro parere de visu con ecografia, visita etc. Solo allora si potrà cercare di trovare una qualche soluzione. Nel suo caso inizierei a prendere un chinolonico (per esempio Chinoplus 600, se non allergico) per una decina di giorni(ricetta del medico di famiglia), associato ad antinfiammatori per 7 gg con copertura gastrica. Queste informazioni, ripeto, gliele deve dare chi l’ha operata, non io. Un saluto cordilale.