Malattie sessualmente trasmesse (MTS)

Le malattie trasmesse sessualmente (acronimo:MTS) costituisco un importante problema di salute pubblica tanto è vero che l’OMS le ha inserite tra le priorità da affrontare nel prossimo futuro.

Sono in continuo aumento specie tra i giovani dai 14 ai 25 anni. Darò meno dati numerici possibile, intanto lasciano il tempo che trovano.

Non tutte le MTS interessano principalmente o come prima manifestazione l’apparato genitale maschile (esterno ed interno). Io mi occuperò, come urologo, solo di quelle che lo interessano (e sono molte).

Un virus che causa una delle più pericolose MTS è l’HIV. Come noto non tutte le infezioni da HIV si trasformano in sindrome clinica (AIDS). Il numero di soggetti contagiati in Italia è ancora elevato (4000 nuovi casi all’anno) anche se raramente dà come prima manifestazione un interessamento dei genitali esterni maschili (lo può fare con piccole ulcere che possono mimare la sifilide). Però le comuni malattie sessualmente trasmesse possono esporre chi ne è affetto ad un rischio molto maggiore (fino a 6-7 volte di più) di contrarre infezione da HIV dopo rapporto con persona infetta da tale virus. In altre parole, chi è affetto per esempio da Clamidia o HPV genitale ha un rischio molto più elevato di contrarre infezione da HIV durante un rapporto con una persona infetta (anche e soprattutto se inconsapevole di esserlo). Non sempre ma in alcuni casi le MTS, se non curate, possono dare danni irreversibili specie sulla fertilità causando epididimiti (infezione del “tubicino” che porta gli spermatozoi dal testicolo all’uretra per essere emessi insieme al liquido seminale, prodotto dalla prostata, come sperma).

Per questo è sempre raccomandato l’uso del preservativo nei rapporti in cui non si è sicuri del/della partner.

Entriamo nel particolare:

SIFILIDE (causata da batterio detto Treponema Pallidum). Rapporto sessuale (vaginale, orale, anale).

Segni e sintomi: Si verificano da una settimana a 3 mesi dopo il contagio. La lesione classica è l’ulcera sul pene con associata presenza di linfonodi inguinali ingranditi. Successivamente può diffondersi ad altri organi (palmi delle mani e piante dei piedi sotto forma di eruzioni cutanee diffuse spesso non pruriginose). Nello stadio successivo la malattia si può estendere a cuore, cervello, ossa e altri organi causando gravi danni, la cosiddetta sifilide terziaria, per fortuna molto rara ai giorni nostri.

Diagnosi: Storia di rapporti a rischio, clinica, con esami del sangue, tamponi o biopsia della lesione ulcerata.

Terapia: antibiotica (ed è curabile specie se riconosciuta precocemente). Terapia da somministrare anche alla/al partner. Raramente anche l’HIV si può manifestare con un’ulcera sul pene ed è quindi importante fare diagnosi differenziale (anche con dermatologo, infettivologo)

CLAMIDIA (batterio)molto frequente. Spesso asintomatico (circa 50%).

Sintomi e segni: secrezioni biancastre/trasparenti a differenza di quelle da gonorrea che sono francamente purulente. Prurito, bruciore minzionale.

Può causare epididimite.

Diagnosi: clinica e mediante tampone sulla secrezione. Con nuovi metodi anche diagnosi su urina.

La terapia è antibiotica. Terapia da somministrare anche alla/al partner

Alto rischio di contrarre infezione da HIV se rapporto con persona infetta

Neisseria Gonoree o GONORREA (batterio detto gonococco).

Sintomi: secrezioni purulente, prurito, bruciore minzionale. Può essere associato a mal di gola.

Diagnosi clinica e con tampone uretrale.

La terapia è antibiotica. Terapia da somministrare anche alla/al partner.

UREAPLASMA Urealyticum (batterio della famiglia dei micoplasmi)

Diagnosi clinica difficile: 30 % asintomatici.

A volte secrezione uretrale filamentosa chiara. Prurito.

Terapia: antibiotica.

TRICHOMONAS (protozoo).

Specie rapporti vaginali. Sintomi nell’uomo scarsi. Può pero dare epididimiti e correlare con la fertilità

Diagnosi. Clinica è difficile. Tampone.

Terapia: antibiotico.

HERPES Genitale (Virus)

Diagnosi: Clinica (presenza di vescicole trasparenti all’inizio sul glande-pene-prepuzio che possono prudere. Si possono trasformare in ulcere e lasciare poi crosticine diffuse).

Massimo contagio con vescicole o ulcere ma può avvenire anche senza lesioni della mucosa (lo strato esterno di bocca, vagina e ano).

Di solito non lasciano conseguenze significative

Terapia: non si guarisce (tende a tornare con l’abbassamento delle difese immunitarie) ma si possono curare i sintomi con farmaci antivirali.

Evitare rapporti sessuali con persone infette e lavarsi le mani se si è toccato la lesione.

HPV (virus).

Sono le più frequente delle MTS. Si manifestano sui genitali esterni maschili come escrescenze non pruriginose (condilomi). Si possono diffondere sulla zona perianale. Pericoloso per la donna perché fattore di rischio accertato del tumore del collo uterino.

Fattore di rischio per tumore del pene esiste anche se raro. Esiste vaccino anche per l’uomo ma non viene utilizzato.

Terapia: asportazione della lesione tramite diatermocoagulazione (DTC), laser etc.

Alto rischio di infezione da HIV se contatto con partner infetto.

CANDIDA (fungo) molto frequenti.

Diagnosi: clinica (zone arrossate non rilevate specie sul glande e sul meato uretrale esterno).

Fattori di rischio: alcol, troppi dolci, diabete, lavarsi troppo o troppo poco. Per queste ragioni si può manifestare Anche al di fuori dell’attività sessuale.

Terapia: prima locale con antifungini, poi orale se necessario.

Fanno parte delle MTS anche le epatiti (A-B-C), ma non le ho descritte perché non interessano di fatto l’urologo.

Concludendo: non bisogna spaventarsi, ma prestare attenzione nei rapporti a rischio specie per la loro correlazione con l’aumentato rischio di infezione da HIV. A proposito ricordo che esiste la “pillola del giorno prima” se rapporto consapevole con persona affetta da HIV con rischio quasi azzerato di infezione e la “pillola del giorno dopo” dopo rapporto a rischio di infezione da HIV. Sono prescrivibili però solo dal medico infettivologo. Per le MTS la cura c’è e spesso efficace. L’uso del preservativo risulta quindi fondamentale.