Giovanni

Uomo

75 anni

Buongiorno Dottore. Sono stato operato 3 anni fa con turp per ipertrofia benigna con rispetto dello sfintere vescicale (solo lobo mediano). Ora mi hanno diagnosticato un carcinoma gleanson 4+3 (uniformemente diffuso ma senza allargamenti al di fuori della prostata) che mi ha portato a forti difficoltà uriunarie. La terapia ormonale prescritta ed iniziata 4 mesi fa ha ridotto da subito le dimensioni della prostata (ora l'urinazione è decisamente migliorata) ed il PSA si è ridotto da 19 a 4 e si spera in ulteriore riduzione con le prossime punture. Domanda: La radioterapia che dovrei eventualmente fare al termine della attuale terapia (ad alta intensità e con poche sedute) che probabilità numerica ha di danneggiare lo sfintere uretrale? Se infatti si ripresentasse una stenosi dopo la radioterapia, lo sfintere vescicale andrebbe probabilmente sfondato da una nuova turp e , in caso di danneggiamento di quello uretrale per la radioterapia, ci sarebbe incontinenza. Grazie

Buongiorno. A mio avviso bisogna sempre partire dall’equazione rischio/beneficio. Nel suo caso si è di fronte ad una neoplasia potenzialmente aggressiva che potrebbe quindi manifestarsi clinicamente. Se le hanno proposto la radioterapia significa che i suoi 75 anni li porta bene. D’altro canto la sola terapia ormonale terrebbe a freno la malattia per qualche anno e poi, con buona probabilità,potrebbe ripresentarsi. In aggiunta vanno considerati i possibili effetti collaterali dell’ormono terapia come vampate di calore, astenia etc. I dati ci dicono che la radioterapia dopo trattamento endoscopico/chirurgico dell’ipetrofia prostatica può aumentare il rischio di stenosi/incontinenza di circa il 10%. Nel suo caso, come ripeto, è un rischio che andrebbe corso. Si può anche assumere un alfa litico per via preventiva prima di iniziare la radioterapia. Saluti